Per giustificata indisponibilità di uno dei due attori, lo spettacolo “Buoni Propositi” , che era previsto a Cassinetta di Lugagnano (spazio Polifunzionale, Piazza Negri) venerdì 27 aprile alle ore 21.00, verrà sostituito da “Groppi d’amore nella scuraglia”.
Luogo, data e ora rimangono invariati.
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“Groppi d’amore nella scuraglia”
di Tiziano Scarpa
Regia Arrigazzi\deMandato
con Emanuele Arrigazzi
Groppi d’amore nella scuraglia mette in scena la saga comica e poetica di Scatorchio, che per fare dispetto al suo rivale in amore aiuta il sindaco a trasformare il paese in una discarica di rifiuti.
È un testo originalissimo, commovente, scritto in una lingua sapientemente primitiva che dà voce allo scacco creaturale di fronte ai guasti dell’universo.
Si svolge oggi, in un paesino dell’Italia meridionale che sta per trasformarsi in una discarica di rifiuti. Il sindaco approva, gli abitanti si oppongono. Durante una manifestazione di piazza, la rivalità fra due uomini innamorati della stessa donna cambia i destini generali.
Scatorchio, l’uomo che ci racconta questa storia, parla volentieri con tutti gli esseri dell’universo: da Gesù, agli uomini, agli animali. E lo fa in una lingua prodigiosa, che riesce a tenere insieme il sublime e il comico.
In questo monologo affollato di voci ci sono tanti personaggi vivacissimi: Sirocchia, Cicerchio, la vidova Capecchia, lu nonnio, lu sindoco, lu prete, li arabacci sfedeli, lu menistro de l’Iggene, Pruscilla.
Il ritmo è scandito da straordinari intermezzi in cui il protagonista incontra gli animali del paese, dando forma a un bestiario di figure indimenticabili: lu cane canaglio, lu rundenello, lu surcio pantecano, lu gabbianozzo. Vivono tutti una pena dello spirito, ciascuno di loro impersona una speciale forma di disperazione e nevrosi.
S’intreccia con la storia anche il rapporto conflittuale, ma alla fine devoto, del protagonista con Gesù, in una serie di preghiere che si rivolgono anche alla Maronna e a Iddio Patro.
Una freschezza sorgiva pervade le pagine di questo testo, una felicità d’espressione che pronuncia la contemporaneità affondando le radici nei vari strati storici della nostra lingua.
Durata Spettacolo: 60 minuti
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